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Bio

Manuel Bouchard

Sono nato nel 1988 a Torino. Trasferitomi, dopo pochi mesi dalla nascita, con la famiglia nelle valli del Pinerolese, ho frequentato la scuola alberghiera di Pinerolo, diplomandomi nel settore cucina nel 2008.

Le prime esperienze già durante la scuola, le più importanti da annoverare sono nel 2006 al Flipot di Torre Pellice, storico 2 stelle michelin ormai chiuso da qualche anno e il Vicolo Santa Lucia nel 2007, 1 stella michelin, nel prestigioso hotel Carducci di Cattolica.

Dopo il diploma la prima esperienza nelle Langhe di cui mi innamorai e restai per 2 anni e mezzo.

Dopodichè la voglia di nuove esperienze si fece sentire e mi recai alla corte di importanti ristoranti, Il Trussardi alla Scala di Milano, all’epoca 2 stelle michelin, dopo al Piccolo Lago di Mergozzo, anch’esso 2 stelle michelin e per finire Al Villa Crespi di Orta San Giulio(2 stelle michelin) del celebre chef Antonino Cannavacciuolo.

Finito il mio peregrinare per cucine, approdai, spinto dalla voglia di tornare nel meraviglioso contesto langarolo, nel 2014 all’Antinè a Barbaresco, a soli 25 anni.

Tuttora gestisco il ristorante con la mia compagna Monica, responsabile di sala e proponiamo una cucina piemontese in chiave moderna con grande cura ed attenzione alle grandiose materie prime che il nostro territorio ci offre, e un ampia cantina (1000 etichette circa) incentrata principalmente sui vini del territorio con escursioni in Italia e nel resto del mondo.

Bio

Manuel Bouchard

Sono nato nel 1988 a Torino. Trasferitomi, dopo pochi mesi dalla nascita, con la famiglia nelle valli del Pinerolese, ho frequentato la scuola alberghiera di Pinerolo, diplomandomi nel settore cucina nel 2008.

Le prime esperienze già durante la scuola, le più importanti da annoverare sono nel 2006 al Flipot di Torre Pellice, storico 2 stelle michelin ormai chiuso da qualche anno e il Vicolo Santa Lucia nel 2007, 1 stella michelin, nel prestigioso hotel Carducci di Cattolica.

Dopo il diploma la prima esperienza nelle Langhe di cui mi innamorai e restai per 2 anni e mezzo.

Dopodichè la voglia di nuove esperienze si fece sentire e mi recai alla corte di importanti ristoranti, Il Trussardi alla Scala di Milano, all’epoca 2 stelle michelin, dopo al Piccolo Lago di Mergozzo, anch’esso 2 stelle michelin e per finire Al Villa Crespi di Orta San Giulio(2 stelle michelin) del celebre chef Antonino Cannavacciuolo.

Finito il mio peregrinare per cucine, approdai, spinto dalla voglia di tornare nel meraviglioso contesto langarolo, nel 2014 all’Antinè a Barbaresco, a soli 25 anni.

Tuttora gestisco il ristorante con la mia compagna Monica, responsabile di sala e proponiamo una cucina piemontese in chiave moderna con grande cura ed attenzione alle grandiose materie prime che il nostro territorio ci offre, e un ampia cantina (1000 etichette circa) incentrata principalmente sui vini del territorio con escursioni in Italia e nel resto del mondo.

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    Antinè

    Il Bistrot è chiuso Martedì e Mercoledì tutto il giorno.
    Ottobre e Novembre solo il Mercoledì.

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    1. Nel cuore di una delle capitali dell'enologia italiana, giovane e brillante gestione per questo bistrot ubicato al primo piano di un edificio del centro storico; l'offerta gastronomica spazia dalla tradizione all'innovazione. La cucina del bistrot è una costante ricerca senza andar ad esasperare la tecnica e l'avanguardia, cercando di lavorare gli alimenti con semplicità e facendo si che l’ingrediente riesca ad esprimersi sempre al meglio.

    2. Ci teniamo a dire che per mantenerne intatte le caratteristiche organolettiche alcuni prodotti possono essere abbattuti a basse temperature e mantenuti a -20°. Inoltre in questo esercizio vengono utilizzati dei prodotti allergeni, quindi per qualsiasi informazione a riguardo, siete pregati di rivolgervi al personale dedicato.

    3.Un ultimo appunto: la cucina del Bistrot di Antinè si basa sulla ricerca della qualità nella materia prima, nel lavorarla con cura senza stravolgerne i sapori ma cercando di mantenerli nitidi, puliti e ben distinguibili tra loro. In questo bistrot vi ritroverete in un ambiente moderno, fresco e con uno sguardo verso l'innovazione.

    © 2020 Antinè Bistrot di Manuel Bouchard

    C.F. BCHMNL88D09L219Z - P.I.10995080016

    LANGA


    La torre

    Rappresenta il simbolo vero e proprio di Barbaresco e dalla sua sommità è possibile scorgere tutti i paese circostanti, il corso del fiume Tanaro, Alba, fino a Cherasco da un lato, la lontana Asti dall’altra il tutto racchiuso da un magnifico anfiteatro naturale costituito dalla catena montuosa delle Alpi.

    Costruita alla fine dell’XI non si conosce, in base agli studi attuali, la storia precisa relativa alla sua edificazione. Faceva parte di un complesso sistema di fortificazioni e di un castello più antico dell’attuale. Probabilmente l’edificio appartiene a un sistema di torri di avvistamento che si sono sviluppate lungo il fiume Tanaro sul territorio delle città fra Asti e Alba, patrimonio bellico del Ducato del Monferrato.

    A base quadrata è realizzata in opera di laterizio, sorge su un basamento di pietra arenaria e arriva fino all’altezza di 30 metri. In cima persistono ancora resti dei merli che formavano al tempo della realizzazione una corona. E’ probabile che non sia stata realizzata solo da operai e tecnici locali, in virtù della regolarità e perfezione dell’edificio, che fa pensare all’alta professionalità dei realizzatori.

    La parte inferiore fino a poco meno di due metri rappresenta una specie di pozzo centrale, con pareti piuttosto spesse. Più in alto si trovano due vani successivi coperti da una volta a botte, che sono già stati restaurati in passato. La torre è ripiena di terra fino a metà e si raggiunge l’entrata attraverso una scala a pioli dalla parte del fiume Tanaro. Dal 1985 è di proprietà del Comune e ha subito diverse opere di restauro.

    The tower

    It represents the real symbol of Barbaresco and from its top you can see all the surrounding towns, the course of the Tanaro river, Alba, up to Cherasco on one side, the distant Asti on the other, all enclosed by a magnificent natural amphitheater constituted from the mountain range of the Alps.

    Built at the end of the 11th century, according to current studies, the exact history of its construction is unknown. It was part of a complex system of fortifications and a castle older than the current one. The building probably belongs to a system of watchtowers that developed along the Tanaro river on the territory of the cities between Asti and Alba, the war heritage of the Duchy of Monferrato.

    The square base is made of brick, stands on a sandstone base and reaches up to a height of 30 meters. At the top there are still remains of the battlements that formed a crown at the time of construction. It is likely that it was not built only by local workers and technicians, by virtue of the regularity and perfection of the building, which suggests the high professionalism of the builders.

    The lower part up to just under two meters represents a kind of central well, with rather thick walls. Higher up are two successive rooms covered by a barrel vault, which have already been restored in the past. The tower is half-filled with earth and can be reached through a ladder on the side of the Tanaro river. Since 1985 it has been owned by the Municipality and has undergone several restoration works.

    The castle

    Its construction dates back to the XVIII century by the Galleani counts; the building characterized by its imposing size has undergone numerous renovations over the years.

    Originally equipped with beautiful gardens and a large park, large halls, arcades and above all underground cellars of great value, it was the seat of the Cantina Sociale del Barbaresco wanted and built by Professor Domizio Cavazza, considered the father of Barbaresco wine.

    Later the building was used as a factory for the production of grappas, now the manor and in particular the equally noble underground part, came into possession of the prestigious Gaja winery, and after a radical restructuring, it returned to its original destination .

    Il Castello

    La sua costruzione risale al secolo XVIII ad opera dei conti Galleani; l’edificio caratterizzato dalla sua mole imponente ha subito nel corso degli anni numerosi rifacimenti.

    Dotato originariamente di bellissimi giardini e di un ampio parco, di ampi saloni, di porticati e soprattutto di cantine sotterranee di grande valore, è stato la sede della Cantina Sociale del Barbaresco voluta e realizzata dal Professor Domizio Cavazza, considerato il padre del vino Barbaresco.

    In seguito l’edificio è stato utilizzato come opificio per la produzione di grappe, ora il maniero ed in particolare l’altrettanto nobile parte interrata, è venuto in possesso della prestigiosa azienda vitivinicola Gaja, e dopo una radicale ristrutturazione, è tornato alla destinazione originaria.